prodotti locali

Scelte sostenibili: valide motivazioni per abbracciare la stagionalità e i prodotti locali

Siamo nel 2024, è solo l’inizio di un’era tecnologica destinata a progredire. Questa è l’epoca del tutto e subito e dell’impossibile reso possibile. Pensiamo ad Amazon e alle consegne in 24 ore, oppure alle società di delivery che ci permettono di ordinare la cena dal miglior ristorante in città senza nemmeno alzarci dal divano, o anche le distanze sempre più corte grazie ai social e ai mezzi di trasporto ad alta velocità. È tutto a portata di mano, tutto accessibile. Come diceva un vecchio slogan di una celebre marca, impossibile is nothing.

E questo vale proprio per tutto, anche a discapito di altre culture o del pianeta stesso.

Ci siamo mai chiesti quanto le nostre decisioni possono essere impattanti?

La consapevolezza si manifesta già nelle scelte quotidiane, come quella di rispondere alla domanda ricorrente di qualsiasi italiano mentre fa pranzo: cosa si mangia stasera a cena?

PerchÉ fare attenzione a ciò che mettiamo nel carrello e ai prodotti locali?

La risposta tocca più argomenti:

Per una questione di salute

È importante scegliere prodotti locali o limitrofi, freschi e di stagione. Logicamente un prodotto meno trattato subirà meno processi e ad oggi, subire meno processi, significa evitare pesticidi e conservanti. Chiaramente le fragole a gennaio non crescono spontaneamente nel nostro ecosistema. Conoscendo e informandoci sulla stagionalità degli alimenti la nostra dieta sarà più ricca e variegata perché ogni mese scopriremo un prodotto diverso da poter utilizzare, nuove ricette a tema e dare fiducia a prodotti che non abbiamo mai preso in considerazione perché sempre adagiati alla nostra confort zone alimentare.

È come se la natura fosse Masterchef e ci fornisse ogni mese una Mistery Box differente.

– Per una questione ambientale

L’attuale era geologica si chiama Antropocene, ovvero l’epoca dove l’uomo è protagonista e ha portato modifiche ambientali, strutturali e climatiche quasi irreversibili: emissioni di combustibili fossili, poco rispetto dell’ambiente e allevamenti intensivi che portano a ripercussioni gravissime. Le nostre decisioni sono minime ma le conseguenze possono essere enormi se rapportato al beneficio del nostro pianeta.

Anche qui scegliere dei prodotti locali contribuisce alla salute… ma della Terra. Un alimento che segue una filiera produttiva più corta riduce significativamente le emissioni. Non trovate differenze tra acquistare una mela coltivata in Valtellina con un mango che arriva dall’India? Magari chissà, portato qui per via aerea!

Ma non solo la frutta, anche il nostro consumo di carne fa male al pianeta. Tanto male.

La carne è l’alimento più impattante che esiste, soprattutto quella rossa. Per produrre un singolo hamburger sono necessari più di 1600 litri di acqua e non solo, le mucche emettono una quantità inimmaginabile di gas serra, gli allevamenti intensivi contribuiscono in maniera significativa alla deforestazione e di conseguenza ai cambiamenti climatici. La risposta non è per forza diventare vegetariani, ma basterebbe anche solo diminuire il consumo di carne. Viviamo in una nazione che grazie al suo clima mediterraneo garantisce un’invidiabile ventaglio di prodotti alternativi, non è la fine del mondo…. o forse si.

– Per l’effetto boomerang

Qualsiasi scelta facciamo nelle nostre vite, anche la più insignificante, porta a delle conseguenze. Acquistare, ad esempio, dei prodotti completamente avvolti nella plastica (soprattutto quando non necessaria) incrementa il problema della gestione dei rifiuti. La plastica smaltita inadeguatamente inquina la natura, soprattutto i nostri mari, quei luccicanti mari che circondano la nostra penisola, i mari di cui ci vantiamo forse più della pizza.

Il butterfly effect porta i pesciolini a mangiare le microplastiche, di conseguenza noi mangeremo i pesciolini con la pancia piena di microplastiche.

È un circolo vizioso che inizia con noi e finisce con noi.

I nostri mari, come se poi non bastasse, sono già largamente danneggiati dalla pesca intensiva che raschia i fondali marini per accontentare la grande distribuzione. Anche in questo caso possiamo contribuire con una giusta selezione dei prodotti locali ittici che acquistiamo.

Per una questione economica

Un prodotto acquistato dal piccolo distributore dietro casa non potrà che costare meno rispetto al tamarindo dal Sud Africa. E se il tamarindo costa meno allora subentra il discorso dell’etica: qualcuno sarà stato sfruttato per tenere il prezzo basso, e solitamente non sono le aziende a rimetterci.

La carne poi ha un costo molto elevato, e può essere facilmente sostituita a livello proteico con i legumi, nettamente più convenienti. Oltretutto, il consumo di carne in forme massicce è caldamente sconsigliato perché complice di malattie come infarti, ictus e tumori.

Vi ringrazierà sia il pianeta sia la salute, e non ultimo il portafogli.

I PICCOLI GESTI PORTANO AD INVESTIMENTI A LUNGO TERMINE

Le scelte del singolo influenzano la collettività, è dovere di ognuno fare in modo che ciò avvenga in maniera positiva. Scegliete il prodotto stagionale, il fornitore giusto, la vendita etica, il locale attento. Molte catene importanti hanno intrapreso la strada del green. A discapito di ciò che si può pensare, ad esempio Mc Donald’s si impegna nella gestione dei rifiuti o nell’utilizzo di materiali riciclabili, prediligendo i prodotti locali e territoriali.

E anche noi di Area Nova facciamo il possibile per garantire al cliente prodotti locali con meno trattamenti possibile, soprattutto per quanto riguarda la carne. Nel nostro menù è presente unicamente il Fassone, eccellenza tipica piemontese. Acquistato da anni nella stessa macelleria di fiducia dove i proprietari si affidano ad allevamenti piccoli, selezionati e alimentati in maniera sana e nel rispetto delle regole vigenti. Vedere per credere, passate a trovarli a Cambiano, in Via Borgarelli 17. 

Passa poi a trovarci da Area Nova, in Via Madama Cristina 108 a Torino, chiamaci al numero 011 6647411 o al 334 8909721 per informazioni o prenotazioni.

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